ll borgo medievale di Castello d’Albola sorge in cima alle splendide colline chiantigiane, in un luogo incomparabile per il fascino della storia, per le suggestioni dell’arte e per il contesto agro-paesaggistico unico e di insuperabile armonia.
Appartenuta alle più nobili famiglie toscane, dagli Acciaioli ai Samminiati, dai Pazzi ai Ginori Conti, dal 1979 è di proprietà della Famiglia Zonin, che da oltre trent’anni le dedica cure totali. Il primo impegno di Gianni Zonin è stato quello di portare ad un livello produttivo di alta qualità le vigne, per poi procedere alla sistemazione dei casolari e della bellissima villa padronale che ha pianta cinquecentesca, ma conserva nelle due torri massicce le tracce del castello medievale. Insieme al recupero e al restauro della villa e del borgo, sono stati ristrutturati anche i manufatti rurali che oggi sono destinati alla ricettività. E’ stata edificata la nuova cantina, perfettamente armonizzata nel paesaggio circostante.
La Famiglia Zonin si è anche impegnata per ampliare sia i vigneti che la fattoria, che oggi si estende per 900 ettari, di cui oltre 150 coltivati a vite e dove svettano oltre 4 mila piante di olivo.
VIGNETI
I vigneti che circondano il borgo di Castello d’Albola sono un giacimento di qualità e rappresentano il più suggestivo anfiteatro di vigne di tutto il Chianti Classico. I vigneti storici di Selvole, Capaccia, Madonnino, Ellere, Marangole, Mondeggi, Sant’Ilario e Acciaiolo sono disposti ad un’altitudine tra i 350 metri e i 550 metri e prendono luce, come si dice in Chianti, “da sole a sole”. Ma il vigneto simbolo di Albola è sicuramente la vigna Il Solatio che si inerpica su di una pendenza mozzafiato su un terreno di sasso tra i 550 e i 580 metri.
I suoli di Albola si caratterizzano per due forme geologiche differenti, una è l’alberese e l’altra il galestro. Ciò oltre ad assicurare un ottimo drenaggio dei terreni conferisce particolare mineralità e sapidità ai vini. Le vigne sono circondate da selve di querce e roverelle, sono punteggiate da altissimi cipressi e sono contornate da oliveti bellissimi dove si coltivano le cultivar di Frantoio, Leccino e Moraiolo, il blend più tipico del grande extravergine Dop di queste terre.
Le vigne sono allevate a cordone speronato e guyot e vi è un costante rinnovamento degli impianti con un’età media sui circa vent’anni. La sperimentazione agronomica e viticola è continua ed è condotta anche in collaborazione con il Ministero delle Risorse Agricole e con il Consorzio del Chianti Classico.
Castello d’Albola è infatti ritenuto il vigneto archetipico del Chianti Classico.
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