Il vino come anticarie?

La novità viene da una ricerca delle Università Aldo Moro di Bari e La Sapienza di Roma. Il vino

La novità viene da una ricerca delle Università Aldo Moro di Bari e La Sapienza di Roma: il vino, soprattutto se rosso, è un alleato anticarie: “Azione antibatterica del vino rosso e bianco contro i patogeni orali”; ossia i batteri responsabili dei guai in bocca. Per scoprire le ultime virtù del vino i ricercatori, guidati a Roma da Felice Roberto Grassi e, a Bari, da Gianni Nardi, hanno analizzato alcune bottiglie della Cantina Due Palme di Cellino San Marco, in provincia di Brindisi, colosso del settore vinicolo in Puglia.

Le carie si creano quando batteri che in genere non sono nocivi provocano danni. Questo avviene per tre motivi: la flora microbica presente nella bocca, lo stato generale di una persona e le sue abitudini alimentari. Il colpevole è soprattutto un batterio, lo Streptococcus mutans, ed è qui che interviene il vino, o meglio i suoi ingredienti: i polifenoli chee possiedono, è scritto nello studio, «attività inibente del processo di adesività batterica alla superficie dentale responsabile dell’insorgenza della carie». Ovvero: bloccano l’azione dei batteri. I ricercatori hanno preso in esame bianchi e rossi, privati di alcol. In prove di laboratorio, hanno visto che i polifenoli contrastavano la capacità adesiva dei batteri. Terminata la prima fase della sperimentazione (presentata a un congresso a Torino), ora si pensa alla fase due, cioè quella di mettere a punto prodotti contenenti queste sostanze e testarli su un campione di pazienti. L’obiettivo finale sarà probabilmente quello di realizzare dentifrici, collutori o gomme da masticare a base di polifenoli.

Quanto a virtù salutari, i vini italiani primeggiano perchè contengono il doppio di sostanze antiossidanti rispetto ai prodotti californiani e una quantità quadrupla in confronto ai francesi.

Unica avvertenza: tutto ciò vale per gli uomini, meno per le donne, nelle quali i vantaggi del vino vanno valutati tenendo conto dei potenziali rischi, ossia un aumento del pericolo di tumore al seno. Si tratta comunque di un rischio soggettivo, legato al processo metabolico e ormonale della donna.

Il vino ha comunque proprietà benefiche, a patto che il consumo non vada oltre un bicchiere a pasto, e non superi i 14 gradi.

Fonte: web