Magis: marchio di sostenibilità

MAGIS è il marchio di sostenibilità.

Magis vuol dire “di più”, cioè “sempre meglio”.  È un motto che Sant’Ignazio di Loyola scelse per la sua Compagnia di Gesù come esortazione a cercare sempre di tendere sempre verso qualcosa di superiore e a superare i propri limiti. Il nome evoca la natura e lo scopo del progetto: continuare a identificare, creare e diffondere tutta l’innovazione necessaria per migliorare la sostenibilità della vitivinicoltura e la salubrità del vino.

Magis è il primo e più avanzato esperimento sulla sostenibilità della vitivinicoltura in Italia, e uno dei più avanzati al mondo, come riconosciuto anche dall’OIV (Organisation International de la Vigne et du Vin), l’organismo delle Nazioni Unite che si occupa dell’innovazione scientifica e tecnica nel settore.

Per la prima volta, produttori di vino, comunità scientifica, enologi e industria lavorano insieme per migliorare la sostenibilità e la sicurezza del vino italiano nel modo più concreto, efficace e trasparente.

Finora, gli sforzi per migliorare la sostenibilità sono stati affidati ai tecnici delle singole aziende. Ma non tutti i tecnici sono altrettanto bene informati su cosa si può fare e che cosa funziona meglio.

Con Magis, invece, le più avanzate conoscenze della comunità scientifica e le esperienze più riuscite del mondo produttivo vengono messe a disposizione di tutte le aziende aderenti attraverso un protocollo specifico per ogni area geografica, basato sulle migliori tecniche di agricoltura di precisione. Le aziende registrano quindi tutte le lavorazioni eseguite e i risultati ottenuti in un sofisticato software appositamente sviluppato, la piattaforma informatica Magis. Si tratta di un sistema esperto che conosce tutte le regole tecniche e le normative di una coltivazione a regola d’arte, che ha a disposizione le banche dati sui mezzi tecnici e le previsioni meteo, e che può affiancare il viticoltore a compiere la migliore operazione. Non esiste oggi al mondo un altro sistema informativo per la vitivinicoltura che sia altrettanto avanzato.

Tutte le attività registrate nelle aziende aderenti sono così accessibili ai ricercatori, i quali hanno a disposizione uno strumento che non avevano mai avuto prima: i dati necessari per capire dove e come migliorare ancora.

Poiché molte operazioni che si compiono nel vigneto ne influenzano delle altre in campo o in cantina, con Magis i vari aspetti della produzione del vino vengono esaminati contemporaneamente, in modo tale da individuare le aree di sovrapposizione e quindi di miglioramento.

Il protocollo Magis viene costantemente migliorato e di nuovo condiviso: così, per quanto riguarda sostenibilità e sicurezza, tutti i produttori possono essere bravi come i più bravi.

Magis vuol dire biologico o biodinamico?

No, Magis rappresenta invece l’evoluzione più avanzata dell’approccio della produzione integrata, che prevede la protezione della vite usando tutti i mezzi a disposizione, compresi quelli agronomici, fisici e biologici, ricorrendo a quelli chimici solo quando, nelle quantità e per il tempo davvero necessari.

La protezione della coltura infatti è indispensabile, perché l’uva attaccata dalle muffe e dagli insetti dannosi produce un vino di peggiore qualità e contaminato da sostanze ben più pericolose dei residui di agrofarmaci.

Del biologico e del biodinamico Magis condivide tuttavia la cosa più importante – gli obiettivi – ovvero la tutela della naturale fertilità del suolo, la sostenibilità del vigneto e la sicurezza del vino. La strada più efficace per raggiungerli è però quella dell’innovazione. E Magis lo sta dimostrando attraverso la completa tracciabilità degli interventi in campo e la misura oggettiva dei parametri della sostenibilità (oggi scelta e consumo degli agrofarmaci, domani fertilizzanti, acqua, energia…) e della sicurezza, attraverso l’analisi del vino.

Perché la sostenibilità e la sicurezza devono essere dei fatti dimostrabili, e non solo parole.

Che cosa migliora?

Oggi Magis gestisce il miglioramento di quasi tutte le operazioni che si compiono nel vigneto, coniugando sostenibilità e qualità del vino.

La fertilizzazione viene regolata punto per punto per concimare solo dove, quando e quanto serve, in modo da nutrire bene la pianta, senza far sviluppare troppi germogli, punti di attacco per i parassiti, e senza sprechi nell’ambiente.

Il diserbo si effettua solo in caso di assoluta necessità e solo lungo il filare. L’erba tra i filari può infatti migliorare la nutrizione della vite, oltre a conservare la naturale fertilità del suolo.

I grappoli d’uva sono particolarmente suscettibili all’attacco dei parassiti, ma la prima regola per fare del vino buono è portare in cantina dell’uva sana. Con Magis si effettua quindi il minor numero possibile di trattamenti, scegliendo le sostanze più selettive e più sicure per la salute umana. Le attrezzature vanno controllate, perché i trattamenti avvengano solo nel punto giusto di ciascuna pianta, evitando ogni inquinamento ambientale.

L’obiettivo è quello di eliminare, o ridurre al minimo possibile, la presenza nel vino di contaminanti naturali o artificiali.

Per questo Magis si occupa anche della potatura, che regola il rapporto fra foglie e frutti ed è essenziale per avere un vino equilibrato, ma anche per ridurre le possibilità di attacco da parte dei parassiti.

Al momento della vendemmia, infine, con Magis è anche possibile individuare i grappoli che hanno raggiunto il grado giusto di maturazione e raccogliere solo quelli, migliorando così la qualità del vino.

Presto Magis gestirà anche la qualità biologica del suolo e contabilizzerà i risparmi in termini di energia e di emissioni di gas serra di un minor numero di lavorazioni.

Più avanti potrebbe allargare il raggio d’azione anche alla prima e all’ultima fase della filiera del vino: il vivaio e la cantina.

 

Per conoscere le aziende aderenti al protocollo e per ulteriori approfondimenti, visitate il sito: Magis