Gallo Nero

Il Gallo Nero, in realtà, identifica da sempre tutto il territorio del Chianti. Le sue origini si perdono nei tempi e vengono raccontate da una divertente leggenda sulle rivalità tra Siena e Firenze negli anni medievali. Per porre fine alle loro interminabili guerre, le due città toscane decisero di affidare la definizione dei loro confini a una singolare prova tra due cavalieri: dove si fossero incontrati partendo all’alba dalle rispettive città al primo canto del gallo, ci sarebbero stati i confini tra le due repubbliche.

I senesi allevarono a questo scopo un bel gallo bianco, ben presto appesantito dagli eccessi di cibo. I fiorentini, invece, scelsero un gallo nero e lo tennero così tanto a digiuno che il giorno fatidico cominciò a cantare prima ancora che spuntasse l’alba. E così il cavaliere fiorentino partì prestissimo e solo quando giunse a Fonterutoli – a una dozzina di chilometri da Siena – incontrò il cavaliere senese, partito molto più tardi: fu per questo che quasi tutto il territorio del Chianti passò sotto la giurisdizione della repubblica gigliata.

Se questa è solo una leggenda, è però fatto certo che il profilo del Gallo Nero fosse l’emblema della storica Lega del Chianti, che dai primi anni del ’300 governò su queste contrade. Il pittore Giorgio Vasari dipinse, sul soffitto del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, a Firenze, il Gallo Nero come allegoria del Chianti, e il Consorzio elesse questo simbolo antico di sette secoli a garanzia dei suoi vini.

Fonte: Chianti Classico.